Non abbiamo trovato risposte a tutte le domande che ci sono affluite alla mente, dopo aver valutato ciò che stiamo apprendendo.
Forse non ci sono risposte che qualcuno possa dare a problemi che stentiamo a capire, o forse nessuno può rassicuraci sulla bontà dell'una o dell'altra soluzione.
Forse, dobbiamo mettere in discussione il modo di essere delle nostre società, il valore delle deleghe che rilasciamo, attraverso le “democratiche elezioni”, a chi dovrebbe pianificare il futuro.
Proviamo a muovere i primi passi verso la ricerca delle soluzioni possibili, facendo tesoro delle indicazioni di un protagonista del nostro tempo e della tecnologia, che, enfatizzando il valore dei simboli, ne indica uno, alla realizzazione del quale dedica molte risorse:
The Clock of the Long Now
(L'orologio del lungo presente)
ed in relazione al quale, in occasione di una convention, ha detto:
Jeff Bezos (fondatore e CEO di Amazon – 12 dicembre 2012)
Forse non ci sono risposte che qualcuno possa dare a problemi che stentiamo a capire, o forse nessuno può rassicuraci sulla bontà dell'una o dell'altra soluzione.
Forse, dobbiamo mettere in discussione il modo di essere delle nostre società, il valore delle deleghe che rilasciamo, attraverso le “democratiche elezioni”, a chi dovrebbe pianificare il futuro.
Proviamo a muovere i primi passi verso la ricerca delle soluzioni possibili, facendo tesoro delle indicazioni di un protagonista del nostro tempo e della tecnologia, che, enfatizzando il valore dei simboli, ne indica uno, alla realizzazione del quale dedica molte risorse:
The Clock of the Long Now
(L'orologio del lungo presente)
ed in relazione al quale, in occasione di una convention, ha detto:
- Il simbolo è importane per un paio di motivi.
- Se gli esseri umani ragionano a lungo termine, possono realizzare cose che altrimenti non realizzerebbero.
- Gli orizzonti temporali sono importanti, molto importanti.
- L’altra cosa che vorrei dire è che noi umani stiamo diventando bravissimi con la tecnologia, e quindi rischiamo di diventare molto pericolosi per noi stessi.
- Mi sembra che la nostra specie debba iniziare a ragionare per il lungo periodo.
- Quindi questo è un simbolo.
- Credo che i simboli possano essere molto potenti.
Jeff Bezos (fondatore e CEO di Amazon – 12 dicembre 2012)
Se ragionare a lungo termine vuol dire fissare obiettivi che possano concretizzare le aspettative della generalità dei componenti della popolazione mondiale, potremmo porci nella prospettiva di prevederne il pieno raggiungimento attraverso il passaggio di più generazioni.
Facendo tesoro di quanto abbiamo e di quanto non abbiamo saputo realizzare, potremmo ripartire dai principi sanciti nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, ai quali potremmo affiancare i “diritti” delle altre specie con le quali conviviamo e che ci consentono di vivere: le specie animali e vegetali.
Proponiamo la verifica, a circa 70 anni dalla sua approvazione e proclamazione da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, del livello percentuale di raggiungimento del singolo diritto da parte del 100% delle popolazioni mondiali >>modulo di calcolo.
I risultati, che ognuno potrà rilevare dalla compilazione del modulo, confermeranno (o meno) la bontà del sistema di seguito proposto.
Se per ogni generazione si fissassero obiettivi di raggiungimento, anche parziale, della visione finale e si creassero patti generazionali, per i quali ogni nuova generazione si obblighi a verificare i traguardi raggiunti dalla precedente ed a fissare gli obiettivi del proprio “periodo”, lo sforzo potrebbe divenire, con il permanere della condivisione dei principi fondanti, corale.
Tra non molto, sarà possibile, grazie ad un uso “corretto” delle nuove tecnologie, giungere a forme di “democrazia diretta”, nella quale non potranno che essere superati tutti i limiti dimostrati dalle ”democrazie” attuali, abituate a ragionare per l'intervallo tra una elezione e l'altra.
Se team di persone, particolarmente esperte nei vari settori coinvolti dagli obiettivi posti, formuleranno programmi da attuare su basi temporali ben definite, gli strumenti della democrazia diretta potranno assicurare la partecipazione di tutti alla loro approvazione.
La creazione di parametri per la valutazione di periodo dei risultati raggiunti consentirà, se necessario, la proposta di correzioni, che non potranno, comunque, snaturare i contenuti progettuali di base.
La concretizzazione delle strategie per la realizzazione degli obiettivi di periodo, individuati per l’attivazione delle verifiche attraverso i parametri di valutazione, potrebbe essere affidata a team internazionali di esperti, con obbligo di ripartizione tra le diverse etnie.
Il raggiungimento degli obiettivi del periodo consentirà la riproposizione del team per non più di un periodo successivo.
I team, sia di progetto che di concretizzazione, saranno scelti sulla base di autocandidature, con l’unico limite dell’obbligo di suddivisione per etnie, da sistemi di AI (artificial intelligence), in grado di valutare tutte le componenti: etiche, culturali, professionali, ecc. dei candidati, proponendo altresì la migliore formazione degli stessi in relazione agli obiettivi da raggiungere.
Un adeguato periodo di “rodaggio” del sistema consentirà sufficiente certezza circa il corretto funzionamento delle procedure da adottarsi, mentre campagne di sensibilizzazione internazionale dovranno consentire la prima “decisione democratica” affidata ad AI, proprio sull’accettazione della TECH-DEMOCRACY.
Facendo tesoro di quanto abbiamo e di quanto non abbiamo saputo realizzare, potremmo ripartire dai principi sanciti nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, ai quali potremmo affiancare i “diritti” delle altre specie con le quali conviviamo e che ci consentono di vivere: le specie animali e vegetali.
Proponiamo la verifica, a circa 70 anni dalla sua approvazione e proclamazione da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, del livello percentuale di raggiungimento del singolo diritto da parte del 100% delle popolazioni mondiali >>modulo di calcolo.
I risultati, che ognuno potrà rilevare dalla compilazione del modulo, confermeranno (o meno) la bontà del sistema di seguito proposto.
Se per ogni generazione si fissassero obiettivi di raggiungimento, anche parziale, della visione finale e si creassero patti generazionali, per i quali ogni nuova generazione si obblighi a verificare i traguardi raggiunti dalla precedente ed a fissare gli obiettivi del proprio “periodo”, lo sforzo potrebbe divenire, con il permanere della condivisione dei principi fondanti, corale.
Tra non molto, sarà possibile, grazie ad un uso “corretto” delle nuove tecnologie, giungere a forme di “democrazia diretta”, nella quale non potranno che essere superati tutti i limiti dimostrati dalle ”democrazie” attuali, abituate a ragionare per l'intervallo tra una elezione e l'altra.
Se team di persone, particolarmente esperte nei vari settori coinvolti dagli obiettivi posti, formuleranno programmi da attuare su basi temporali ben definite, gli strumenti della democrazia diretta potranno assicurare la partecipazione di tutti alla loro approvazione.
La creazione di parametri per la valutazione di periodo dei risultati raggiunti consentirà, se necessario, la proposta di correzioni, che non potranno, comunque, snaturare i contenuti progettuali di base.
La concretizzazione delle strategie per la realizzazione degli obiettivi di periodo, individuati per l’attivazione delle verifiche attraverso i parametri di valutazione, potrebbe essere affidata a team internazionali di esperti, con obbligo di ripartizione tra le diverse etnie.
Il raggiungimento degli obiettivi del periodo consentirà la riproposizione del team per non più di un periodo successivo.
I team, sia di progetto che di concretizzazione, saranno scelti sulla base di autocandidature, con l’unico limite dell’obbligo di suddivisione per etnie, da sistemi di AI (artificial intelligence), in grado di valutare tutte le componenti: etiche, culturali, professionali, ecc. dei candidati, proponendo altresì la migliore formazione degli stessi in relazione agli obiettivi da raggiungere.
Un adeguato periodo di “rodaggio” del sistema consentirà sufficiente certezza circa il corretto funzionamento delle procedure da adottarsi, mentre campagne di sensibilizzazione internazionale dovranno consentire la prima “decisione democratica” affidata ad AI, proprio sull’accettazione della TECH-DEMOCRACY.
L’organizzazione del progetto ed il suo divenire dovrebbero essere affidati alla Fondazione per la tutela dei diritti delle future generazioni, nella quale dovranno convergere tutte le risorse necessarie per l’implementazione e la gestione di tutte le attività, con particolare attenzione alle verifiche permanenti affinchè ogni rischio di deviazione possa essere prevenuto e, occorrendo, represso.
Stiamo assistendo, in questi giorni, al riaccendersi degli interessi per la conquista dello spazio.
Se riusciremo, nel divenire del progetto, ad abbandonare progressivamente i legami delle “nazionalità” e sentirci soltanto “popolo della Terra", le potenzialità che si apriranno per le future generazioni non avranno limite.
Stiamo assistendo, in questi giorni, al riaccendersi degli interessi per la conquista dello spazio.
Se riusciremo, nel divenire del progetto, ad abbandonare progressivamente i legami delle “nazionalità” e sentirci soltanto “popolo della Terra", le potenzialità che si apriranno per le future generazioni non avranno limite.