Lo sviluppo della tecnologia è quasi totalmente in mano a società private, che indirizzano gli investimenti verso le aree di business, attuali e future, ritenute più promettenti.
Buona parte dei mezzi finanziari investiti provengono da privati investitori, che hanno creduto e credono nel business tecnologico.
Alcuni sono investitori istituzionali, ma moltissimi sono piccoli risparmiatori, che collaborano ad aumentare l'enorme massa di liquidità in mano a coloro che stanno progettando il futuro.
A ciò si aggiunga l'enorme reddito prodotto, dopo anni di "investimenti", dalle star tecnologiche, che procedono con acquisizioni di nuove idee, concentrazioni e fusioni per assicurare uno stabile controllo sul divenire di quello che pare delinearsi sempre di più come IL FUTURO TECNOLOGICO.
Qualcuno, forse avendone consapevolezza con un pò di ritardo, ha affermato che queste società stiano diventando più forti degli stessi Stati, ma (come al solito) alle dichiarazioni non ha fatto seguito (fino ad ora) alcuna visibile iniziativa.
Si parla sempre più insistentemente di futuro senza lavoro, come conseguenza della progressiva sostituzione delle macchine all'uomo, anche se "improvvisati futurologi" assicurano che, come nella precedente rivoluzione industriale, si svilupperanno nuove attività ... ma, ovviamente, non sanno indicare quali e/o per quale numero di occupati.
Rimandiamo, per tutte le ulteriori valutazioni, agli articoli di Paolo Barnard offerti nella sezione LEGGI, ed iniziamo a valutare se l'utilizzo che facciamo delle tecnologie oggi disponibili sia finalizzato al miglioramento della qualità della nostra vita o se stiamo, inconsapevolmente, scivolando in una dipendenza che ci renderà "schiavi" di chi stia progettando un futuro denso di incognite.
Riservandoci di svolgere analisi per singola tecnologia, ma pur sempre inserita nello scenario sopradescritto, riportiamo quanto appreso da:
RAI 1- Codice - 04.08.2017 - Intervista a Hiroshi Hishiguro (Università di Osaka): "... nessuno sa come avverrà l'evoluzione umana, ma sicuramente ci saranno due tipi di persone: da una parte avremo i creatori, quelli che progettano creano i sistemi computerizzati e robotici, poi ci saranno tutti gli altri, che useranno i stistemi ma non decideranno niente.
Se sarai in quest'ultima categoria, in basso, devi preoccuparti. Sono quelli ignoranti di robotica, i cui corpi fisiologici verranno utilizzati nel computer.
Ma se sei qui, in alto, non ti devi preoccupare."
(... ci permettiamo obiettare al Professor Hishiguro che, anche tra coloro che non progetteranno sistemi computerizzati e robotici, ci saranno Cittadini che decideranno di contrastare soluzioni che comportino l'annichilimento delle persone. Noi saremo tra quelli)
IL Sole 24 Ore - 08 agosto 2017
Buona parte dei mezzi finanziari investiti provengono da privati investitori, che hanno creduto e credono nel business tecnologico.
Alcuni sono investitori istituzionali, ma moltissimi sono piccoli risparmiatori, che collaborano ad aumentare l'enorme massa di liquidità in mano a coloro che stanno progettando il futuro.
A ciò si aggiunga l'enorme reddito prodotto, dopo anni di "investimenti", dalle star tecnologiche, che procedono con acquisizioni di nuove idee, concentrazioni e fusioni per assicurare uno stabile controllo sul divenire di quello che pare delinearsi sempre di più come IL FUTURO TECNOLOGICO.
Qualcuno, forse avendone consapevolezza con un pò di ritardo, ha affermato che queste società stiano diventando più forti degli stessi Stati, ma (come al solito) alle dichiarazioni non ha fatto seguito (fino ad ora) alcuna visibile iniziativa.
Si parla sempre più insistentemente di futuro senza lavoro, come conseguenza della progressiva sostituzione delle macchine all'uomo, anche se "improvvisati futurologi" assicurano che, come nella precedente rivoluzione industriale, si svilupperanno nuove attività ... ma, ovviamente, non sanno indicare quali e/o per quale numero di occupati.
Rimandiamo, per tutte le ulteriori valutazioni, agli articoli di Paolo Barnard offerti nella sezione LEGGI, ed iniziamo a valutare se l'utilizzo che facciamo delle tecnologie oggi disponibili sia finalizzato al miglioramento della qualità della nostra vita o se stiamo, inconsapevolmente, scivolando in una dipendenza che ci renderà "schiavi" di chi stia progettando un futuro denso di incognite.
Riservandoci di svolgere analisi per singola tecnologia, ma pur sempre inserita nello scenario sopradescritto, riportiamo quanto appreso da:
RAI 1- Codice - 04.08.2017 - Intervista a Hiroshi Hishiguro (Università di Osaka): "... nessuno sa come avverrà l'evoluzione umana, ma sicuramente ci saranno due tipi di persone: da una parte avremo i creatori, quelli che progettano creano i sistemi computerizzati e robotici, poi ci saranno tutti gli altri, che useranno i stistemi ma non decideranno niente.
Se sarai in quest'ultima categoria, in basso, devi preoccuparti. Sono quelli ignoranti di robotica, i cui corpi fisiologici verranno utilizzati nel computer.
Ma se sei qui, in alto, non ti devi preoccupare."
(... ci permettiamo obiettare al Professor Hishiguro che, anche tra coloro che non progetteranno sistemi computerizzati e robotici, ci saranno Cittadini che decideranno di contrastare soluzioni che comportino l'annichilimento delle persone. Noi saremo tra quelli)
IL Sole 24 Ore - 08 agosto 2017
L’uso che facciamo di qualsiasi cosa può essere ricondotto, di larga massima, alle seguenti motivazioni:
Proviamo a valutare, a livello personale, l’uso delle varie tecnologie che indichiamo nella scheda sottostante, ed il rapporto con gli oggetti che ne consentono la fruizione.
Il sondaggio che proponiamo cercherà di individuare il livello di dipendenza che consapevolmente dimostriamo di raggiungere:
- necessità
- utilità
- divertimento
- abitudine
- dipendenza
Proviamo a valutare, a livello personale, l’uso delle varie tecnologie che indichiamo nella scheda sottostante, ed il rapporto con gli oggetti che ne consentono la fruizione.
Il sondaggio che proponiamo cercherà di individuare il livello di dipendenza che consapevolmente dimostriamo di raggiungere:
Verifica il livello di conoscenza delle seguenti applicazioni e tecnologie:
Applicazione/Tecnologia ottimo molto buono buono discreto sufficiente insufficiente
Personal computer
Smart Phone
Tablet
Kindle
Internet
Posta elettronica
Skype
Social network
Commercio elettronico
Dematerializzazione archivi
(cartacei – fotografici - filmici)
Droni
Stampanti 3D
Assistenti vocali
Blockchain (Criptovalute)
VR (realtà virtuale)
AR (realtà aumentata)
AI (intelligenza artificiale)
Big Data
Robot
Visore per la Realtà Virtuale